Ciao...ecco la causa della mia assenza! Rottura pulegge A2 e A3 dito anulare mano sinistra, blocco dell'articolazione interfalangea prossimale. Quindi il 16 Ottobre scorso mi sono fatto operare, un mese e più di fisioterapia e ora posso con calma riprendere ad allenarmi. La strada per tornare in forma sarà lunga ma ora ho un dito praticamente nuovo, che ha ancora bisogno di cure e attenzioni ma che può tornare forte come prima (speriamo di più!). Ho staccato per un po' con l'arrampicata e con questo fantastico mondo...ora ho fatto il pieno di energia e non vedo l'ora di tornare! Se qualcuno di voi vuole farmi qualche domanda riguardo al mio infortunio sarò ben contento di raccontargli cosa mi è successo e come mi sono curato. Grazie a medici e fisioterapisti...e un po' anche alla mia pazienza e costanza. A presto di nuovo in falesia...è tempo di 9a!
17 commenti:
ma hai una minima idea la gente di quanto se ne frega del tuo infortunio?
fino a questo post il tuo sito era molto carino ma ora...
devo dire che e' vero quello che l'abiente dice di te... soprattutto i liguiri...
sei un egocentrico di prima classe.
ti cancello immediatamente dai miei link preferiti
chi sei anonimo?...eh eh eh
Son passato poco fa dal blog di Robertino al tuo, e ho letto. Non sapevo. Ne approfitto per farti gli auguri di guarire in fretta...di solito dopo gli infortuni la passione aumenta!
ciao, Sera
Ciao.
Ero proprio alla ricerca di qualcuno che sapesse qualcosa su come poter curare e cosa fare dopo un infortunio simile (ma meno grave) di quello occorso a te. Verso fine dicembre, infatti, mi è capitata una rottura della puleggia A2 mentre ero a far bouldering al mio pannello. Che tipo di cure e che tipologia di esercizi di fioterapia ti è stata consigliata?
Grazie e in bocca al lupo per una veloce ripresa del nostro sport preferito!
Riccardo
Ciao, queste è più o meno la mia storia.
Tutto è cominciato il 12 Maggio scorso...monodito...crak! Dito gonfio ma niente dolore. La diagnosi subito è stata puleggia rotta ma a causa del gonfiore non ho fatto subito esami approfonditi. Alternative: aspettare e vedere come andava o operare subito. Ho aspettato. Dopo un mese circa dall'incidente e un paio di cicli da una settimana di antiinfiammatori piano piano ho ripreso a scalare. Ho scalato tutta estate tirando pure, ma con una complicazione non indifferente: la puleggia rotta, che in se non sarebbe poi stata un problema così grave, ha avuto come complicazione un artrosi della falange prossimale...dito bloccato con escursione 90°-130°. A Settembre ho finalmente fatto RMN, ecografia e radiografia...risultato 2 pulegge rotte anzichè 1. Ops...
Per fortuna ho trovato una dottoressa molto brava con esperienza in operazioni alla mano e nel giro di un mese il 16 Ottobre mi sono fatto operare: artrolisi dell'interfalangea prossimale e ricostruzione delle 2 pulegge. 15 giorni di punti ma già dopo una settimana, con ancora i punti, ho iniziato la fisioterapia. Prima esercizi passivi e poi attivi con massaggio cicatriziale per evitare la formazione di aderenze. Un mese di fisioterapia indossando un estensore mobile, poi per un altro mese ho indossato l'estensore solo di notte facendo di giorno esercizi con palline e strumenti vari.
Anno nuovo dito nuovo! Dopo 3 mesi dall'operazione ho iniziato ad allenarmi e devo dire che il dito non va per niente male...già scalo! La fortuna è che nell'incidente nè ossa nè tendini sono stati minimamente lacerati per cui a parte le pulegge per la forza non ci dovrebbero essere problemi.
Nel giro di altri 3-4 mesi dovrei recuperare quasi tutto.
Il mio consiglio per esperienza personale è di farti subito vedere, fare esami, valutare se solo con la fisioterapia si può recuperare il corretto movimento del dito o se invece è il caso di operare: anche l'operazione non è una cosa così terribile. L'importante è che non si verifichi un blocco dell'articolazione come è capitato a me, nel caso l'operazione è obbligatoria. Trovare un medico che ne capisca di dita è fondamentale! La fisioterapia è meglio farla in uno studio medico, non una pratica fai da te. Poi ci vuole tanta pazienza, rispettare i tempi e voglia di fare massaggi al dito e fisioterapia perchè non si formino aderenze e cicatrici fastidiose.
Spero di esserti stato utile. Nel caso chiedimi altre info!
In bocca al lupo!
Ciao
Grazie davvero!
La cosa migliore allora è che vada anche io a farmi vedere subito da qualcuno che se ne intenda di infortuni alla mano!
Scusa se ti disturbo ancora però mi stanno venendo un pò di preoccupazioni.. oltre al gonfiore, premendo sul dito avevi dolore solo in corrispondenza della puleggia A2 o anche in corrispondenza dell'altra che si era rotta? Perchè al momento, a me il dito fa male (molto male)schiacciando dove c'è la A2 ma non vorrei avere qualche complicazione visto che se provo ad arcuare sento un dolorino strano nell'articolazione tra 1a e 2a falange.
Grazie ancora per la tua gentilezza e per la tua disponibilità.
Ciao
Riccardo
Ciao Riccardo!
A me non faceva male il dito, era solo gonfio, e l'articolazione andava bene. Non saprei cosa dirti se non di farti vedere al più presto, se ti sei fatto male a dicembre ormai è passato un mese e mezzo e avresti potuto già farti operare. Più passo il tempo e peggio è! Io avevo una gran paura di farmi operare ma ora sono contentissimo. Al giorno d'oggi riescono ad aggiustare quasi tutto! I medici non sempre sono consapevoli degli infortuni in arrampicata, puoi spiegargli qualcosa anche tu e dire loro che la rottura delle pulegge, soprattutto A2 e A3 di 3° e 4° dito, è un infortunio frequente. Poi ti ribadisco che è importantissima la fisioterapia!
In bocca al lupo!
Tienimi aggiornato e se vuoi raccontare la tua esperienza sul blog potrà essere utile ad altri climber!
Ciao
Teo
ciao,
io ho un prblema simile, rottura puleggia A2 anulare, in fase di cicratizzazione secondo l'ecografista che mi ha sconsigliato un intervento, mentre l'ortopedico vorrebbe operarmi per fare un piccolo punto di sutura alla puleggia e favorire la guarigione... sui tempi di recupero sembrava molto ottimista 20/25 giorni.. bo
posso sapere dove ti sei operato?
Ciao Paolo,
sul tempo di recupero non avrei dubbi. Il mio problema era che si era bloccata anche l'articolazione interfalangea prossimale e avevo il dito piegato a 120°. Nel mio caso non avevo molte scelte, operarmi era l'unica cosa da fare. La mia fortuna è stata aver trovato una dottoressa sicura che mi ha dato molta fiducia. Abito in provincia di Cremona e mi sono fatto operare all'ospedale Oglio-Po dalla dottoressa Monia Bellan. Se ti può confortare dopo tre mesi di stop ho ripreso a scalare e nel giro di un paio di mesi ho rimesso le mani su 7c-8a. Ora uso sempre il nastro ma il dito funziona benissimo!
In bocca al lupo e fammi sapere come va.
Ciao
ciao,
un mese fa mi sono fatto operare alla puleggia A2 dell'anulare ora muovo il dito senza sentire dolore ma se devo arcuarlo e forzare un minimo sento male.
come è andata per te la riabilitazione dopo quanto tempo "sentivi il dito a posto"?
Ciao Paolo,
sono contento che l'operazione sia andata bene. Per guarire e non rischiare di farsi nuovamente male ci vuole però un po' di tempo. Io ho fatto un mese di fisioterapia, ho continuato poi a casa a fare esercizi specifici per il dito e dopo 3 mesi dall'operazione ho ripreso ad allenarmi e a tirare. Ora tutto come prima, anche se sto molto più attento a monoditi e biditi. In bocca al lupo
Matteo
ciao,
sono passati due mesi e mezzo dall'operazione e il dito fa ancora male. Volevo chiederti dove hai fatto la fisioterapia, il mio medico non a ritenuto necessario farmela fare al di la di semplici esercizi con plastilina e palline varie per riaquistare forza e coordinazione...
ciao Paolo,
dopo 2 mesi e mezzo io ero praticamente pronto per iniziare di nuovo ad allenarmi. La fisioterapia l'ho fatta direttamente in ospedale, andavo ogi giorno e poi ripetevo gli esercizi anche a casa ogni4-5 ore: prima fisioterapia passiva poi esercizi attivi. Per me è stata fondamentale. Non saprei che consigliarti se non di farti vedere da un buon fisioterapista e spiegargli un po' come noi arrampicatori sollecitiamo le dita. Per cultura generale ti consiglio pure di leggere un libro edito da "versante sud" : UN MOVIMENTO DI TROPPO. Spiega benissimo cosa succede a noi scalatori, come guarire quando ci facciamo male.
In bocca al lupo. Tienimi aggiornato
ps: poi ci troviamo a fare 2 tiri in falesia
ciao Teo, ho letto a distanza di tempo il tuo incidente, volevo portare anche la mia esperienza fresca fresca, 2 settembre 2009 rottura della A2 e A3 ho fatto l'autodiagnosi confermata poi da una brava fisioterapista con esperienza di arrampicata sin dalle prime gare di bardonecchia. mi dice che bisognerebbe operare , io scelgo per la terapia conservativa (non faccio gare e non sono un pianista) non ho nessuna volgia di farmi tagliare . Vista l'ecografia mi consiglia un tutore giornaliero ed uno notturno, immobile per 1 mese e mezzo. dolori non ne ho mai avuti la cosa strana è che avevo ben tre dita(non arquate e con le ultime due falangi appoggiate) su un appiglio laterale , probabilmente ho fatto una strana torsione e ho sentito un rumore di schiocco per ben 4 volte. a proposito il dito è il medio dx, speriamo che con il dovuto riposo si possa riprendere.
ciao
michele
ciao,
ho trovato il tuo post casualmente, cercando notizie relative alla puleggia.
io sono caduta appoggiando male la mano, e l' anulare è rimasto leso. nessuna frattura ossea, ma pare ci sia una puleggia rotta e una sublussazione. questo dall' ecografia. per quanto riguarda i tendini, mi hanno detto che nemmeno una risonanza è capace di mostrare se hanno subito danni. perciò per ora non l' ho fatta. devo ancora sentire il parere di uno specialista. ma volevo chiederti, dato che tu hai fatto entrambe, se hai trovato la risonanza efficace o più efficace dell' ecografia. più dettagliata. o se faccio bene a considerarla superflua, avendo già un esito.
grazie
Debo
Scusa se rispondo solo ora...spero di essere ancora d'aiuto.
Non sono un medico...per quanto mi riguarda ho fatto prima un'ecografia, quindi una risonanza magnetica per vedere meglio quanto "preannuciato" con l'ecografia. Fin da subito lo specialista ha considerato comunque fondamentale fare la risonanza per operare al meglio.
Già con la sola ecografia si capiva comunque il problema.
In bocca al lupo!
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